Pesaro 03/03/1976
LA SCUOLA OGGI
Il mondo della scuola e' in fermento.
Gia' dal maggio 1968 la scuola e' stata messa in primo piano dalla contestazione giovanile.
Allora era una giusta manifestazione di protesta e di ribellione ad un mondo rimasto per piu' anni immobile.
Ma ora non c'e' che amarezza e sconforto.
Sono passati infatti sette anni e il mondo della scuola registra ancora incertezza nella ricerca di vie nuove e tenace resistenza ai cambiamenti da gran parte dei componenti la classe dominante.
E' questa la parte della scuola che piu' e' stata messa in discussione (insegnanti,provveditori,ispettori,ministri), a loro e' stato chiesto un momentodi ripensamento e una ricerca di nuovi metodi affinche' la scuola potesse diventare piu' viva e piu' vera.
Una scuola non avulsa dal mondo circostante dai problemi di tuttii giorni,non lontana dal mondo dei cittadini e non cieca ai problemi dei piu' deboli; e' stata chiesta in definitiva una scuola che formasse il bambino ed il ragazzo considerandolo nella sua globalita'.
Tutto cio' non e' facile, significa scardinare e buttare all'aria un fare scuola che per anni e' andato avanti indiscusso e con la convinzione di essere nel giusto,significa ricominciare da capo con umilta' e con impegno.
Ad un nuovo modo di accostarsi alla scuola non puo' che essere collegato un cambiamento dei programmi.
A questo proposito vorrei prendere in considerazione l'insegnamento di "Educazione Musicale"considerata come uno dei mezzi di avvicinamento ai problemi dell'uomo.
La musica intesa come "Musica totale"mette in luce la funzione sociale del musicista,personaggio
non piu' isolato ma continuamente in contatto con le masse popolari.
G.Gaslini in proposito dice:
"Riformare e' urgente,necessario..........scandagliare in profondita' l'essere e il fare del musicista del nostro tempo,qualcosa che riguarda un ribaltamento della sua mentalita',un atteggiamento sostanziale del suo spirito creativo verso tutta la musica, ,un diverso vivere il suo rapporto con uomo,con la molteplicita' con la base".............." Il musicista non potra'piu' essere ne' oggi ne' domani,spiritualmente chiuso. Occorre che egli sia aperto a conoscere "dal di dentro" tutte le culture musicali,senza pregiudizi"....(Musica totale pag.105-106 G.Gslini ed.Feltrinelli.
Insegnare musica oggi vuol dire tenere conto di questa dimensione,vuole dire cancellare una visione di tanti studenti dotati d'iniziativa di entusiasmo al momento di entrare in Conservatorio e che sono poi ridotti ad ombre sbiadite dopo gli anni del trattamento scolastico.
Esistono all'interno del nostro sistema educativo processi che operano in modo frenante.
A questo proposito considerando il rapporto allievo-insegnante si puo' notare che senza rendercene conto spesso trattiamo gli allievi no come individui pari a noi ,ma come individui da incivilire,da "acculturare"e non si mette qui in discussione la liberta' di essere se stesso,ma piuttosto il diritto di imporre il nostro modo di essere ai giovani che siamo chiamati a formare.
Il mondo in cui i bambini esprimono se stessi,il proprio universo,la propria realta' psicologica,affettiva,intellettuale,non e' affatto quella dell'adulto.
Pensiamo per un momento a quanto diversi dai nostri sono il mondo fantastico,animistico dei bambini,o il pensiero concreto di cui sono capaci i piu' grandi o il desiderio di autoaffermazione che caratterizza l'eta' adolescenziale.
Educare gli allievi si attuera' meglio facendo leva sui loro modelli culturali,comportamentali ,gusti,valori.
Questo per portarli non a subire il nostro gusto,la nostra mentalita',ma per potenziare i propri,affinche' formino un sempre piu' maturo "stile personale"nel fare e nel giudicare.
Un valido aiuto ad un diverso modo di concepire la scuola e' stato dato dall'attuazione dei "decreti delegati". Questi hanno la capacita' di immettere uno spirito nuovo,democratico,nel tessuto logoro delle nostre istituzioni educative.
Una serie di decisioni che erano prima di competenza dell'autorita' burocratica,passano ora agli insegnanti,ai genitori ,agli studenti,agli operatori culturali ed alle forze sociali,attraverso una serie di organismi liberamente eletti e rappresentativi ai vari livelli.
Tutto questo affinche' la scuola diventi realmente il maggiore dei servizi sociali di uno Stato democratico e quindi patrimonio comune dei cittadini.
Rossano Corradetti
Conservatorio G. Rossini di Pesaro 03/03/1976
Ab.ins.
domenica 8 marzo 2015
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