lunedì 2 novembre 2015

Inni Nazionali e Inno Europeo

Fermo 3 novembre 2015 Fiumi d'inchiostro sono stati scritti per gli'inni nazionali ed Europeo. Inni Repubblicani-Inni Monarchici. Gl'inni Monarchici hanno un andamento piu' lento e solenne. Gl'inni Repubblicani hanno un ritmo piu' battagliero e scattante dato dalla cellula ritmica (croma con il punto semicroma),composti sul campo di battaglia da poeti-soldato. Lotte culturali e ideologiche sono state innescate per la scelta della musica e delle parole. Queste per ricercare un adattamento piu'rispondente alle caratteristiche delle nazioni e per un maggior coinvolgimento del popolo nelle manifestazioni ufficiali e commemorative di carattere politico-sociale. L'uso dell'inno e' scaturito dalle scelte politiche di un particolare momento storico e funge da collante anche per unire il popolo. Pare che l'inno piu' antico sia quello Olandese nato intorno al 1570. Nella prima meta'del 700-1745,nasce quello inglese "God Save The King"(Qeen). La marsigliese inno Francese e' del 1792. L'inno tedesco del 1797. Da citare l'inno americano e russo. Molto belli sono quelli del Giappone e della Polonia. Trasferendoci lontani ho notato che l'inno piu' diffuso e conosciuto in Africa e' "Nkosi Sikelel'i Africa". Molti musicisti hanno rielaborato nelle loro composizioni gl'inni. Ad esempio Haendel ha usato l'inno inglese nel suo "Occasional Oratorio". L.V. Beethoven lo utilizza nelle " Variazioni sull'inno Inglese". Sempre Beethoven inseri ulteriormente gl'inni nella "vittoria di Wellington. Carl Maria von Weber in Jubel e nella cantata "Battagia e Vittoria scritta per celebrare la fine dell'impero napoleonico a Waterloo. Infine vorrei citare anche il nostro Nicolo' Paganini che scrisse una serie di Variazioni sull'inno inglese nel 1822. L'Inno Europeo L'inno ufficiale utilizzato dall'Europa e' tratto dalla 9a sinfonia in re minore (D minor)op.125 di L.v. Beethoven Su testo dell'Ode alla Gioia di Schiller. Per la 9a sinfonia e in special modo nella parte finale,alcuni critici musicali rilevano fattori estetici,religiosi,musicali,letterari,bibliografici oltre che naturalmente "Politici". L'Ode alla Gioia diventa un simbolo perche' i tedeschi vedono il loro compositore come un patriota,i francesi notano in questo capolavoro messaggi di fratellanza. In un secondo momento le valutazioni cambiano: i socialisti affermeranno che la musica Beethoveniana sia di stampo "Borghese". I nazisti arrivati al potere inaugurarono con la 9a sinfonia con Richard Strauss direttore il primo festival di Bayreuth e Hitlerla volle utilizzare per i suoi anniversari. Ridicola la tesi dei teorici del Reich che affermarono che il maestro era di "Pura razza ariana". E' sotto gli occhi di tutti che i tratti raffiguranti il compositore non si avvicinavano alla conformita' teorico-pratica di un uomo "Alto,dodicocefalo,biondo". Piu" tardi i teorici del Reich cambiarono tesi affermando che la musica di Beethoven era "Marcatamente nordica" Le note dell'Ode alla Gioia vengono riproposte ai giochi olimpici di Berlino nel 1936. Molti partiti politici e vari regimi hanno usato quelle note e perfino la Rhodesia l'ha adottato come inno. Ultimo impiego politico dell'Inno alla Gioia e' dell'Unione Europea che da vari anni lo utilizza ufficialmente senza testo nelle manifestazioni pubbliche piu' importanti. Rossano Corradetti N. B Si consiglia l'ascolto dei brani musicali con la relativa analisi ritmico-melodica-armonica

Nessun commento:

Posta un commento